fbpx Chi siamo, l'azienda e la storia | Azienda vinicola Librandi

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Chi siamo

Librandi. Tre generazioni di passione per il vino.

Famiglia

(in alto da sinistra a destra - Raffaele, Francesco, Paolo Librandi - in basso da sinistra a destra - Walter, Daniela, Teresa Librandi)

 

La nostra storia con la vigna e con il vino va avanti da tre generazioni. Fondata da Raffaele Librandi e guidata fino al 2012 dai fratelli Antonio e Nicodemo Librandi, oggi, l’azienda è condotta da Raffaele, Paolo, Francesco e Teresa Librandi, impegnati in prima linea in tutte le attività dell’azienda: dalla gestione dei vigneti alla commercializzazione. Walter Librandi è invece impegnato nell'attività di imbottigliamento mentre Daniela Librandi fa parte della compagine sociale. 

"Durante tutti questi anni i cambiamenti sono stati tantissimi, ma la vocazione viticola e lo stretto rapporto con il territorio hanno sempre acceso la nostra passione e sono sempre stati al centro dei nostri progetti". 

Storia

1953

Inizio attività di imbottigliamento nella piccola cantina di via Tirone a Cirò Marina. Le uve di Gaglioppo e Greco bianco provengono da piccoli appezzamenti nella Doc Cirò (aree Olivitello, San Biase, Frassa e Feudo) in seguito venduti.

1955

Acquisto della Tenuta Ponta, nell'omonima località, luogo in cui nascerà il Duca Sanfelice.

1973

Ampliamento della proprietà Ponta con l’acquisto di piccole particelle limitrofe.

1975

Inaugurazione del nuovo stabilimento sito in Contrada San Gennaro, sulla statale 106, nel comune di Cirò Marina, dove si trova ancora oggi l’azienda.

1983

Esce la prima annata del cirò rosso riserva Duca Sanfelice.

1985

Acquisto dei terreni che diventeranno i vigneti della Tenuta Arcidiaconato a Strongoli.

1988

Escono le prime annate di Gravello, Critone e Terre Lontane.

1993

Nel piccolo campo sperimentale dell’azienda Ponta inizia l’attività di ricerca.

1997

Acquisto della Tenuta Rosaneti.

1998

Fa il suo debutto il Magno Megonio, annata 1995, prodotto soltanto in versione magnum.

2003

Viene presentata la prima annata di Efeso, la 2001.

2005

Entrano in commercio i Melissa Doc con il marchio Asylia e l’olio EVO.

2007

Vengono imbottigliati i primi due spumanti metodo classico: Rosaneti e Almaneti.

2014

La Gazzetta Ufficiale pubblica l’iscrizione dei primi cloni registrati di varietà calabresi sul Registro Nazionale delle Varietà di Vite, frutto della nostra attività di ricerca.

Territorio

La Calabria orientale fu sede di una fiorentissima civiltà, originata dalla colonizzazione greca.

Fu Enòtro, principe arcade, dopo lo sbarco sulle nostre coste all'inizio del VIII secolo, a reggere con molta saggezza le sorti della prima in assoluto fra le colonie greche insediatesi sulle sponde ioniche. Il lavoro di Enòtro e del suo popolo, composto in gran parte da esperti vignaioli, fu talmente apprezzato che i Greci identificarono queste zone con il nome di "Enotria Tellus", ossia "Terra del Vino". 

I vini di Cremissa ( dal nome di Cirò nell'antichità ) raggiunsero presto una grande notorietà commerciale e la loro qualità era tale da vederli offrire in premio agli atleti che ritornavano vittoriosi dalle Olimpiadi, come il grande atleta Milone di Crotone. Non a caso il Cirò è stato prescelto come vino ufficiale e simbolo delle Olimpiadi di Città del Messico del 1968.

La storia di Cirò ha inizio quindi in un tempo lontano.

Da quel momento la cultura del vino diventò parte integrante della storia di quest'angolo di Calabria.

Non può sorprendere dunque che quell'angolo di terra che si estende oltre lo Ionio e la pianura dell'Alice sino a confondersi nel territorio di Cremissa, possa conservare ancora oggi, e a pieno diritto, l'antico appellativo di " terra dei vini ".

Ed è qui che coltiviamo la vite da tre generazioni.
Ed è ancora qui che, negli anni ’50, decidemmo di allargare le attività organizzandoci via via per l’imbottigliamento, la conservazione e la commercializzazione del nostro vino.
E dopo tutto questo tempo, il nostro più profondo desiderio è ancora quello di diffondere la conoscenza del patrimonio vitivinicolo calabrese, così ricco di storia, tradizioni e profumi unici. 

Territorio

Tradizione e Ricerca

Siamo da tre generazioni tenaci sostenitori della nostra terra, della sua ricchezza e di quello che ha rappresentato, rappresenta e soprattutto di quanto rappresenterà in futuro per il mondo del vino.

Siamo partiti dalla tradizione, dal Gaglioppo, dal Greco e dalla grande quantità di varietà autoctone presenti sul territorio della nostra regione. Siamo partiti dall’alberello e dai portainnesti storicamente usati in zona, oltre che dagli insegnamenti dei nostri esperti viticoltori con la loro abilità che affonda le radici nei secoli di storia viticola del Cirotano.

Ci siamo poi rivolti ai massimi esperti del settore viticolo ed enologico, perché sapevamo che un minuzioso lavoro di ricerca ci avrebbe permesso di fissare, conservare ed esaltare il nostro patrimonio viticolo. Questo è infatti da sempre il nostro obiettivo e la nostra richiesta alla comunità scientifica. Lungi dal voler inventare o modificare alcunché, attraverso la scienza abbiamo semplicemente voluto capire meglio e in modo definitivo quello che di grande avevamo a disposizione.

Sappiamo oggi che l’intuizione iniziale era giusta e sappiamo anche che alcune delle pagine più belle dell’enologia calabrese devono ancora essere scritte.

Siamo da tre generazioni tenaci sostenitori della nostra terra, della sua ricchezza e di quello che ha rappresentato, rappresenta e soprattutto di quanto rappresenterà in futuro per il mondo del vino.

Siamo partiti dalla tradizione, dal Gaglioppo, dal Greco e dalla grande quantità di varietà autoctone presenti sul territorio della nostra regione. Siamo partiti dall’alberello e dai portainnesti storicamente usati in zona, oltre che dagli insegnamenti dei nostri esperti viticoltori con la loro abilità che affonda le radici nei secoli di storia viticola del Cirotano.

Ci siamo poi rivolti ai massimi esperti del settore viticolo ed enologico, perché sapevamo che un minuzioso lavoro di ricerca ci avrebbe permesso di fissare, conservare ed esaltare il nostro patrimonio viticolo. Questo è infatti da sempre il nostro obiettivo e la nostra richiesta alla comunità scientifica. Lungi dal voler inventare o modificare alcunché, attraverso la scienza abbiamo semplicemente voluto capire meglio e in modo definitivo quello che di grande avevamo a disposizione.

Sappiamo oggi che l’intuizione iniziale era giusta e sappiamo anche che alcune delle pagine più belle dell’enologia calabrese devono ancora essere scritte.

Cultura

‘A Casedda

Concetta ed Enza, consorti rispettivamente di Antonio e Nicodemo Librandi, titolari storici dell’azienda, nel 1998 ebbero l’idea di mettere a disposizione dei talenti del territorio e non, uno spazio dedicato in cui offrire loro la possibilità di farsi conoscere ad un pubblico qualificato.

L’idea, si concretizzò con la ristrutturazione di un caratteristico casolare della metà dell’Ottocento presente nel complesso della cantina, un luogo davvero suggestivo che nel corso degli anni ha ospitato mostre, corsi, presentazioni ed è divenuto un vero e proprio circolo culturale chiamato “‘A Casedda”.

Scrittori, pittori, fotografi, artisti e quanti hanno presentato le loro opere nel centro culturale, hanno dato lustro anche al nostro lavoro e alla nostra azienda, richiamando un pubblico sempre di grande spessore e contribuendo al nostro arricchimento dal punto di vista umano e intellettuale.

Il nostro impegno continuerà con entusiasmo in questa direzione, consapevoli del forte legame che da sempre sussiste tra la nostra azienda e il nostro territorio.